Quanto sono attenti gli italiani alla prevenzione?
Le donne sono più sensibili degli uomini riguardo all'argomento?
Scopriamolo insieme consultando i dati delle indagini effettuate dall'Osservatorio Sanità UniSalute in collaborazione con Nomisma.
Solo un italiano su tre fa controlli regolari per monitorare il proprio stato di salute. Il 46% dichiara di rimandare le visite quando ha un problema trascurabile e il 48% ammette di curarsi soltanto quando inizia a soffrire di una malattia o disturbo.
La situazione pandemica ha ulteriormente abbassato il livello della prevenzione: il 38% degli italiani ha preferito evitare il contatto con le strutture sanitarie negli ultimi due anni.
E' noto che normalmente le donne siano più attente alla prevenzione rispetto agli uomini, ma anche la prevenzione al femminile ha sofferto un arresto causato dall'impatto dell'emergenza sanitaria. Infatti, nell'ultimo anno, appena una italiana su due ha effettuato una visita ginecologica. L'Osservatorio Sanità UniSalute, in collaborazione con Nomisma, ha interrogato un campione di 1200 italiane ed italiani in merito alle proprie scelte in materia di prevenzione.
La nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, mostra che, da dopo la pandemia, la maggioranza di italiani sembra attenersi ad alcuni buoni principi alimentari, consumando più frutta e verdura. Sul fronte dell’esercizio fisico si riscontra invece una minor attenzione.
Gli anni di emergenza sanitaria hanno aumentato la sensibilità degli italiani su questo tema, e un numero crescente è propenso a investire sul proprio benessere anche con delle polizze sanitarie integrative: è quanto emerge dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, secondo cui circa un terzo degli italiani è interessato a stipulare una polizza integrativa nei prossimi 12 mesi (32%), andandosi ad aggiungere al 30% che già ne ha una.
Lo stress è una condizione sempre più diffusa nel mondo contemporaneo, tanto che l’OMS lo ha definito come “Male del XXI secolo”. La pandemia di Covid-19, con le sue conseguenze a livello economico e sociale, ha ulteriormente aggravato la situazione, e per questo una nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute ha voluto interrogare italiane e italiani sul loro benessere psicologico dopo questo periodo così complicato.
La gravidanza è sempre un momento molto delicato nella vita di una donna, una fase di cambiamento che richiede attenzioni particolari e l’accompagnamento di professionisti sanitari lungo tutta la durata della gestazione. L’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute , condotta insieme all’istituto di ricerca Nomisma, ha voluto dunque indagare come affrontano la gravidanza le donne italiane, quali sono le loro preoccupazioni e se ci sono aspetti importanti che rischiano di venir trascurati.
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per quegli esami che permettono di avere informazioni sul proprio patrimonio genetico, in particolare per riscontrare la predisposizione a specifiche patologie. Lo studio ha indagato innanzitutto quanto gli italiani conoscano questi esami: è emerso come meno di uno su quattro (23%) dichiari di essere ben informato sui test genetici, e appena il 15% ne abbia già effettuato uno o si appresti a farlo.
Nell’ultimo anno l’inflazione ha eroso in maniera significativa i risparmi e il potere di acquisto delle persone. E se in molti hanno provato a rimediare tagliando il superfluo o adottando buone abitudini antispreco, c’è il rischio che anche spese importanti – come quelle per la salute – subiscano l’impatto negativo del caro prezzi. È quello che sta accadendo? Per scoprirlo, UniSalute ha interrogato gli italiani su questo argomento, in una nuova indagine dell’Osservatorio Sanitàsvolto in collaborazione con Nomisma.
Per gli italiani la sanità pubblica resta un baluardo, con il 57% che dice di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e il 43% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo. In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanitàdi UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato un campione di 1.200 persone riguardo la loro opinione della sanità pubblica, messa a confronto con la sanità privata.